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In questa prima parte di stagione Andrea Pirlo sta sperimentando molto. Nel cuore della manovra la Juventus ha palesato dei problemi: qual è il centrocampo che attualmente dà più sicurezza?

Un passo avanti, due indietro. Era questa l’aria che si respirava domenica sera sui social network da parte dei tifosi juventini. La vittoria di Marassi sul Genoa ha permesso alla Juventus di accorciare sul Milan ma, nello stesso tempo, la regressione a livello di prestazione rispetto alla partita di Champions League contro il Barcellona è stata palese.

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Punti di platino certo, ancora una volta portati in dote da Cristiano Ronaldo, vero e proprio leader di questa squadra. Per il resto, si è vista una Juventus con addosso un bel cartello di lavori in corso, come da quasi tre mesi a questa parte. Pirlo ci sta lavorando ma, se da una parte ha cominciato a ottenere certezze, dall’altra deve rapportarsi con alcuni problemi di campo più complicati da risolvere.

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Fonte immagine: @aaronramsey (Twitter)

Juventus, rebus centrocampo

Il centrocampo è il reparto che sta dando più grattacapi ad Andrea Pirlo. L’allenatore della Juventus sta provando più assetti per capire quali possano essere i singoli più adatti a praticare il calcio che lui ha in testa. Uno sviluppo di gioco, soprattutto in fase di possesso, che richiede attitudini e movimenti particolari, ritmi mediamente alti e qualità da portare nell’ultimo terzo di campo.

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Per questo motivo, in mediana Pirlo sta facendo girare un po’ tutti. La speranza è quella di arrivare, in tempi mediamente brevi, a una soluzione. Magari, perché no, sfruttando tutto il materiale che la società gli ha messo a disposizione. Che il reparto abbia qualche bug è palese, ma al momento gli uomini sono questi e con loro bisogna lavorare.

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Fase offensiva: fantasia e inserimenti

La Juventus ha spesso utilizzato come modulo base un 4-4-2 tatticamente molto fluido. Spesso, soprattutto in campo viene schierato Danilo, in fase di costruzione un laterale – Cuadrado o Alex Sandro, a seconda di dove gioca il brasiliano – si alza per andare a comporre una linea mediana a cinque. Per questo Pirlo, tra i centrocampisti, spesso impiega Aaron Ramsey.

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La presenza del gallese regala imprevedibilità tra le linee e aggiunge un appoggio in più alle due punte, troppo spesso lasciate sole e libere di fare gioco tra loro. Ramsey ha qualità, ma è fisicamente inaffidabile. Così il tecnico, in sua assenza, ha più volte puntato sugli inserimenti e sullo sfruttamento delle seconde palle, caratteristiche nelle quali eccelle Weston McKennie.

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Ramsey e il talento yankee, per questi motivi, godono di ottima fiducia e sulla carta, se il primo formalmente parte largo a sinistra per poi riempire il campo, quest’ultimo gioca nella posizione di mezzala atipica, come ai tempi dello Schalke 04. Sceglierli significa lasciare libera soltanto più una slot, molto spesso – per ovvi motivi – riempita da Bentancur.

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Fonte immagine: @arthurhromelo (Twitter)

Paradosso Arthur, jolly Rabiot

Arthur doveva essere il fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva della Juventus, ma il brasiliano a oggi va considerato come comprimario. Non si capisce il perché, in realtà, ma forse il motivo è da ricercare nel fatto che Pirlo non lo veda benissimo a livello di caratteristiche per il suo centrocampo in continuo mutamento.

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Al Barcellona faceva la mezzala, al Gremio giocava a due, ma in realtà Arthur è un centrocampista al quale la fase offensiva manca quasi totalmente. A questo, aggiungiamo il discorso plusvalenze: il suo arrivo a Torino è stato un favore al Barcellona, mentre Pjanic – che ha fatto il percorso inverso – ha fatto respirare le casse della Juventus.

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Che,sul bilancio vedono incidere  anche lo stipendio di Rabiot, sul quale Pirlo sta lavorando pur non essendo un profilo adatto alle sue idee. Insomma, nonostante le tante critiche e alla luce di queste considerazioni, si può dire che l’allenatore bianconero stia procedendo su una strada interessante. Il mercato, eventualmente, farà il resto. Magari – perché no – portandogli un erede del partente Khedira.

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