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L’SK Lommel è una realtà di provincia abbastanza sconosciuta, ma a maggio è stata acquistata dal City Football Group. Che, per i belgi, ha un progetto improntato sulla valorizzazione dei giovani talenti

Giocare in Belgio e spendere in una sola sessione di mercato circa 12 milioni di euro dovrebbe bastare per assicurarti un campionato di vertice. Non sarà così per l’SK Lommel, club dell’omonima cittadine che in Europa, a meno che non vinca la coppa nazionale non può andarci. Il motivo è molto semplice: gioca in seconda divisione.

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E sì, il paradosso è servito nel calcio in cui, più che la vittoria di per sé, contano la valorizzazione del talento e le plusvalenze. Tante, maledette e subito, perché le casse di sempre più club sono fagocitate dai debiti e, soprattutto dopo il forzato lockdown dovuto a un’emergenza sanitaria mondiale, la crisi era inevitabile.

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Il City Football Group, ovvero il più grosso conglomerato calcistico attualmente in circolazione, ha annusato l’affare e acquistato, a metà maggio, proprio il Lommel. La società con sede nel cuore del Limburgo è così diventata la nona acquisizione della multinazionale araba. E, all’improvviso, il futuro dei biancoverdi si è tinto di rosa.

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Fonte immagine: @KRunitedMedia (Twitter)

Lommel, una storia che parte da lontano

Il Lommel SK ha dovuto affrontare una storia molto complicata. Dall’anno della sua nascita, avvenuta nel 1927, i belgi sono stati rifondati più volti e sempre per lo stesso motivo. Da una parte arrivavano fallimenti a raffica, dall’altra – non essendo il club più popolare del Limburgo – si è sempre cercato un rimpasto continuo tra realtà dello stesso posto, provando ad aumentare il livello scalando le categorie.

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Rifondato un ultima volta nel 2003, il Lommel arrivava da un paio di puntatine in Europa e una manciata di presenze nella Jupiler League, il campionato di prima divisione belga. Ma la società di allora spese troppo, praticava un calcio poco sostenibile e intratteneva rapporti con agenti di dubbia discussione – che in Belgio proliferano, come dimostra il più recente caso dell’Anversa -, arrivando al fallimento.

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La fusione con l’SKC Lommel ha dato vita alla squadra attuale, che poi nel 2010 – per un breve periodo – passò a chiamarsi Lommel United, fino ad assumere la denominazione attuale. Oggi milita in seconda divisione ma, classifica alla mano, non ha molte chance di salire al piano di sopra.

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L’arrivo del City Football Group

Una storia mediamente mediocre ha però attratto le sirene arabe. Il City Football Group ha rilevato il club e investito subito per alzare il livello della rosa. Come si diceva, solo in estate hanno stanziato 12 milioni di euro per mettere le mani su diversi calciatori di prospettiva, che in Belgio avranno spazio e contesto adatto per emergere nel calcio europeo.

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Fonte immagine: @sportli26181512 (Twitter)

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I milioni però potrebbero diventare presto 18, visti i 6 messi da parte per strappare al Gremio Diego Rosa, 18enne mediano brasiliano che viene considerato come un prospetto universale. Il classe 2002 si unirà a un gruppo mediamente giovane, nel quale spicca la (ormai ex) promessa colombiana Marlos Moreno, esploso anni fa nell’Atletico Nacional di Medellin e poi finito nel dimenticatoio.

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A completare la rosa ci sono diversi altri calciatori da tenere in considerazione. Per esempio, si parla molto bene del 20enne islandese Kolbeinn Thordarsson e della punta nigeriana Jordan Kadiri, uno dei tanti africani atterrati a Lommel.

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Così come tanti sono i sudamericani, soprattutto brasiliani, per una squadra che rappresenta un vero melting pot di nazionalità. In attesa di capire se, qualcuno di loro, un giorno potrà tornare utile anche alla casa madre.

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