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Matteo Darmian è indubbiamente – Romelu Lukaku escluso – uno dei giocatori più efficaci dell’attuale Inter. L’ex laterale di Parma e Manchester United sta sorprendendo non poco in maglia nerazzurra. Ma ce lo si poteva aspettare?

Achraf Hakimi, Arturo Vidal, Andrea Pinamonti (nuovamente ad Appiano Gentile), Aleksandar Kolarov: questi i volti nuovi a partire dall’ultima sessione di mercato in casa Inter. Ce n’è un altro, sotteso, che si sta prendendo le giuste attenzioni nelle ultime settimane. Si tratta di Matteo Darmian, l’acquisto più sottovalutato e ad oggi migliore da parte dei nerazzurri.

Pallino di Conte

Lombardo classe 1989, ha da poco spento 31 candeline. Una cifra tutto sommato importante, che, sommata alla qualità sicuramente non eccelsa, non ne fanno né un giovane da poter sviluppare in prospettiva né un fuoriclasse per il quale si può fare uno strappo alla regola, anche superati i trent’anni. Eppure, Antonio Conte l’ha chiesto con insistenza a Marotta ed a tutta la dirigenza della sua Inter.

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L’ex allenatore della Juventus ha infatti già allenato il numero 36. In quel caso si parlava della spedizione azzurra ad Euro 2016 e nessuno si poteva aspettare un futuro passaggio del tecnico nella Milano nerazzurra: tutti gli occhi erano puntati sull’Italia del Conte CT, composta da gregari e figure affidabili. Tra di esse, proprio Darmian, che concluse quella spedizione con alcuni spezzoni di gara oltre la sufficienza, compreso l’ottimo ingresso in campo – con assist a Pellé – nel quarto di finale contro la Spagna.

Fondamentalmente, a Conte serviva un’alternativa di livello al neo acquisto Hakimi, affinché il marocchino potesse riposare nelle gare dallo spessore più esiguo rispetto alle uscite in Champions League o nei big match di campionato. Con le prime difficoltà incontrate dall’ex Borussia Dortmund, però – specialmente in fase di contenimento, questione di equilibri -, il laterale cresciuto nelle giovanili del Milan si è guadagnato sempre più minuti.

Gli esami Sassuolo e Borussia Mönchengladbach

In particolare, l’esterno reduce dall’esperienza al Parma ha conquistato le prime pagine con le ultime due uscite stagionali dell’Inter, rispettivamente contro il Sassuolo in Serie A e contro il Borussia Mönchengladbach in Champions League. Nella prima delle due gare elencate ha arginato lo strapotere offensivo di Jeremie Boga, oltre ad aver servito l’assist per lo 0-3 di Roberto Gagliardini.

Darmian

Fonte: Twitter @DarmianOfficial

Nella competizione continentale, contro i tedeschi in una gara a dir poco cruciale per il destino dei nerazzurri nel proprio girone, ha sfoderato un’altra prestazione di livello, condita anche dal gol iniziale, complice un Sommer non impeccabile.

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L’apporto di Darmian alla manovra offensiva, però, va oltre i numeri raccolti. Certo, le sue falcate ad inserirsi alle spalle del difensore sono anni luce indietro da quelle del collega con la numero 2, ma per l’assetto proposto da Conte è una pedina di cui non poter fare a meno: a differenza di Hakimi, ha più propensione a dialogare nello stretto ed a ripartire, eventualmente, dal basso. In fase di contenimento, inoltre, è decisamente più affidabile.

Darmian rimarrà a destra?

Queste premesse non devono far passare il messaggio di una bocciatura nei confronti di Achraf Hakimi, che rimane uno dei laterali più pericolosi dell’intero panorama europeo. La problematica che sta emergendo, però, con il marocchino più abile e funzionale con le sue accelerazioni alle spalle degli avversari – come accaduto nel 1-3 di Lukaku -, a discapito delle coperture necessarie in fase di non possesso, ha fatto guadagnare minuti a Darmian.

Una soluzione che Conte potrebbe mettere in atto, però, sarebbe quella di spostare l’ex Torino a sinistra, visto che anche sull’out mancino non mancano giocatori abituati a dare di più in fase offensiva, vedi Young e – soprattutto – Perisic. In questo modo, Hakimi potrebbe avere il giusto spazio, sia in termini di minuti che di attitudine sul campo. Al contempo, l’Inter potrebbe continuare a godersi l’acquisto più sorprendente dell’estate.

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