Stéphanie Frappart diventerà la prima donna ad arbitrare in Champions League, dirigendo la sfida Juventus-Dinamo Kiev. Scopriamo chi è la francese, oggi una delle più importanti direttrici di gara al mondo
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Stéphanie Frappart arbitrerà la sfida Juventus-Dinamo Kiev, diventando la prima donna a dirigere un match della Champions League maschile, e confermandosi così come uno dei più importanti direttori di gara del calcio contemporaneo.
La francese, infatti, è stata premiata nel 2019 con il Globe Soccer Award dedicato al miglior arbitro dell’anno, fino a quel momento assegnato esclusivamente ai maschi, ma è almeno da sei anni che sta abbattendo un muro dopo l’altro, affermandosi come una delle figure principali nella lotta agli stereotipi di genere nel calcio.
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La grande ascesa di Stéphanie Frappart
Frappart è nata a Herblay, a nord di Parigi, in quella regione dell’Ile-de-France che fa ormai da culla a quasi tutto il meglio del calcio transalpino ed europeo. Arbitra dall’età di 13 anni e ha vissuto una rapida ascesa che, dopo un Master in Scienze motorie e il ruolo di direttrice del Dipartimento amministrativo della FSGT (la Federazione Sportiva e Ginnica del Lavoro della città di Parigi), l’ha portata ad arbitrare un match maschile già nel 2014, a soli 30 anni, dirigendo la sfida di Ligue 2 tra Niort e Brest, stabilendo così il suo primo record.
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In bocca al lupo a Stéphanie Frappart, prima arbitro donna in Champions League, esordirà in Juventus Dinamo Kiev. pic.twitter.com/ljeuW70agL
— 𝕲𝕴𝖀𝕾𝕰𝕻𝕻𝕰 (@JPeppp) November 30, 2020
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Da allora, Frappart si è affermata come una delle migliori direttrici di gara in campo femminile, arbitrando ai Mondiali e alle Olimpiadi, e un vero riferimento per tutta la categoria. Ha subito ricevuto le attenzioni e il supporto della Federcalcio francese, in particolare del selezionatore degli arbitri del calcio professionistico transalpino Pascal Garibian, che il 28 aprile 2019 l’ha fatta debuttare in Ligue 1, dirigendo Amiens-Strasburgo. Prima donna ad arbitrare un match della prima serie maschile: un altro traguardo storico.
Pochi mesi dopo, è stata di nuovo chiamata a lavorare ai Mondiali femminili, i più seguiti e pubblicizzati della storia, e designata per la finale tra Stati Uniti e Olanda, venendo di fatto certificata come la migliore a livello femminile. Un risultato che, a questo punto, ha convinto la UEFA ad affidare a Frappart la direzione della Supercoppa europea dello stesso anno tra Chelsea e Liverpool, che è stato il momento in cui il suo nome è diventato realmente di fama globale.
Fare la storia
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Prima della Supercoppa, i due allenatori delle squadre in campo, Lampard e Klopp, si dissero entrambi onorati di poter prendere parte a un evento storico. Stéphanie Frappart è arrivata a diventare una dei migliori arbitri al mondo, a prescindere dal suo sesso, grazie alle sue abilità tecniche a atletiche, e senza favoritismi: “Merita totalmente questa opportunità” disse all’epoca Roberto Rossetti, selezionatore degli arbitri UEFA.
Stephanie Frappart will become the first woman to referee a men’s Champions League game when she oversees Juventus vs. Dynamo Kiev on Wednesday.
She was also the first female referee in:
▪️ Ligue 2
▪️ Ligue 1
▪️ European Super Cup final
▪️ Men’s international match— B/R Football (@brfootball) November 30, 2020
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Opinione che da allora non solo non è cambiata, ma si è anche rafforzata, tant’è vero che lo scorso 22 ottobre Frappart ha diretto per la prima volta anche un match di Europa League (quarto record, se state tenendo il conto), con la sfida tra Leicester City e Zorya, che ha fatto da antipasto per l’esordio in Champions League di questa sera.
A 37 anni da compiere tra poche settimane, Frappart è ormai il nome di punta tra le direttrici di gara, e ha ancora tempo e modo di stabilire ulteriori primati. “Tecnicamente e fisicamente siamo come gli uomini – aveva detto, prima della Supercoppa – Spero che il mio esempio serva per tutti gli arbitri donna e per tutte le ragazze che aspirano a fare questo lavoro”. Intanto, con Juventus-Dinamo Kiev Stéphanie Frappart diventerà anche la prima donna ad arbitrare una squadra italiana, visto che in Serie A ancora il muro non è caduto.