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Nella storia del calcio, non sempre il giocatore che si aggiudica il Pallone d oro viene riconosciuto all’unanimità come il migliore. Ecco 5 Palloni d’Oro più discussi di sempre

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Il Pallone d oro: un riconoscimento al valore, ma anche un generatore di infinite discussioni. Fin al 1956, anno della sua prima edizione vinta dall’inglese Stanley Matthews, il premio istituito dalla rivista francese France Football ha stimolato accesi dibattiti. Sia tifosi che addetti ai lavori, infatti, in più di un’occasione si sono trovati in disaccordo con il podio creato dai votanti. Questioni di gusti, di tifo calcistico o di incidenza più o meno evidente sulle sorti della squadra per aggiudicarsi il premio.

I Palloni d’Oro più discussi di sempre

Se in alcune edizioni l’esito è stato accolto con una generale ovazione, in altre circostanze i vincitori non hanno trovato il pieno consenso dell’opinione pubblica. Queste sono 5 edizioni che hanno acceso dibattiti al momento dell’assegnazione del Pallone d oro e che, ad anni di distanza, fanno discutere tutt’ora.

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1996, Matthias Sammer: la classe operaia va in paradiso

Quando si parla di edizioni discusse del Pallone d oro, la prima che viene in mente è quella del 1996. Un anno caratterizzato dagli Europei, giocati in Inghilterra e vinti dalla Germania. Un trionfo che inevitabilmente ha un peso importante sull’assegnazione del Pallone d’oro. L’uomo copertina della Nazionale teutonica è Matthias Sammer, autore di due reti importanti ed eletto miglior giocatore della manifestazione.

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Oltre alla splendida cavalcata con la Germania, Sammer si aggiudica anche Bundesliga e Supercoppa tedesca con il Borussia Dortmund. Trionfi che valgono al roccioso libero nato a Dresda il gradino più alto nel podio del Pallone d oro, davanti ad un giovane Ronaldo (passato in quell’estate dal Psv al Barcellona) e ad Alan Shearer, splendido cannoniere del Newcastle. Un risultato che fa storcere il naso a molti, soprattutto in Italia.

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Il 1996 è stato infatti anche l’anno di Alessandro Del Piero, trascinatore della Juventus nella Champions League vinta ai rigori contro l’Ajax e autore del gol decisivo nella finale di Coppa Intercontinentale con il River Plate. Pinturicchio finisce però solo quarto in classifica: un piazzamento che molti tifosi bianconeri (e non solo) fanno ancora fatica a comprendere.

2001, Michael Owen: il bomber del Liverpool pigliatutto

Dopo qualche anno di mancate polemiche, con gli indiscutibili trionfi di Ronaldo, Zidane, Rivaldo e Figo, si arriva all’edizione del 2001. Un anno che vede il ritorno nel gotha del calcio europeo del Liverpool, storico club inglese a secco di vittorie da diversi anni. I Reds si aggiudicano FA Cup, League Cup, Coppa Uefa, Charity Shield e Supercoppa Europea. Un pokerissimo da sogno per la squadra di Gerard Houllier, in cui brilla la stella Michael Owen.

Wonder Boy è determinante in tutte le conquiste del Liverpool, convincendo così i votanti a premiarlo con il Pallone d oro. Tali trofei però non vengono ritenuti sufficienti da molti tifosi, che ricordano che Owen non abbia vinto né il suo campionato nazionale (come il madridista Raul, secondo in classifica) né la Champions League, vinta dal Bayern Monaco di Oliver Kahn (sul gradino più basso del podio).

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2003, Pavel Nedved: assente di lusso nella notte di Manchester

Un’altra edizione che genera non poche discussioni è quella del 2003, in cui a primeggiare è Pavel Nedved. Il centrocampista ceco, arrivato l’anno prima alla Juventus con il difficile compito di sostituire Zidane, trascina a suon di gol e prestazioni dominanti i bianconeri alla conquista del campionato e alla finale di Champions League (da giocare all’Old Trafford contro il Milan).

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Un appuntamento che però non ha tra i protagonisti Nedved, out per squalifica. L’assenza dalla finale di Champions League, poi persa ai rigori contro i rossoneri, fa pensare a più persone che quel Pallone d oro doveva essere di Paolo Maldini. Il capitano del Milan – che in quella stagione trionfa anche in Coppa Italia e in Supercoppa Europea – finisce sul gradino più basso del podio, mentre al secondo posto si piazza Thierry Henry (cannoniere dell’Arsenal degli invincibili).

2010, Lionel Messi: tre candidati più meritevoli della Pulce?

Può un premio dato a Lionel Messi essere considerato immeritato? Sembra assurdo, ma ciò è accaduto nel 2010. Un anno in cui i due exploit calcistici più importanti sono il Triplete conquistato dall’Inter di José Mourinho e il primo Mondiale nella storia della Nazionale spagnola. Vittorie che tuttavia non bastano a scalzare dal primo posto del Pallone d oro Messi, al secondo di 4 allori consecutivi.

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Un premio considerato ingiusto non per demeriti dell’argentino, ma per maggiori meriti dei suoi avversari. Andres Iniesta e Xavi – suoi compagni nel Barcellona e finiti secondo e terzo in classifica – trascinano la Spagna alla vittoria del Mondiale, con Iniesta che segna anche il gol decisivo in finale contro l’olanda. Oranje a loro volta guidati dal genio di Wesley Sneijder, protagonista anche nel tris di trofei con l’Inter.

2018, Luka Modric: tra classe cristallina e sospetti bianconeri

Nella carrellata dei Palloni d’Oro più discussi finisce di diritto quella del 2018, con il trionfo di Luka Modric. Il regista croato pone fine ad un duopolio targato Messi e Cristiano Ronaldo, che andava in scena ininterrottamente dal 2008. Un exploit figlio delle prestazioni scintillanti offerte con il Real Madrid (campione d’Europa 2017/18) e con la Nazionale, portata fino alla finale del Mondiale in Russia poi persa contro la Francia.

https://youtu.be/sB1SFNWNqYs

Se le precedenti edizioni avevano suscitato per lo più dubbi a livello di tifosi e media, quella del 2018 genera polemiche tra esponenti del mondo del calcio. Il successo di Modric, con Ronaldo al secondo posto, scatena la reazione della Juventus (club dove CR7 va a giocare nell’estate del 2018). Il dirigente bianconero Paratici, e successivamente il difensore Chiellini, sostengono che il Real abbia fatto valere il suo peso politico per vendicarsi del tradimento di Ronaldo. Un’accusa non suffragata da alcuna prova, che s’inserisce nel variegato romanzo del Pallone d oro.

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