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Zero idee, approccio sbagliato, gestione del match rivedibile: Inter Real Madrid può essere il capolinea europeo dei nerazzurri

Doveva essere la serata del gran riscatto, invece Inter Real Madrid si è ben presto trasformata in tragedia. A San Siro passano i merengues di Zinedine Zidane e, buttando un occhio alla classifica, ci si accorge facilmente di come adesso il discorso qualificazione, per i nerazzurri, si complichi abbastanza.

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Episodi avversi, magari un po’ di sfortuna, sicuramente qualche scelta cervellotica e ostinata da parte di Antonio Conte hanno contrassegnato una disfatta non pronosticabile. Alla vigilia, infatti, lo stesso allenatore aveva suonato la carica parlando di squadra sul pezzo e pronta a giocarsela ad armi pari.

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E invece no. Certo, l’espulsione prematura di Vidal non ha aiutato, ma l’atteggiamento dell’Inter sembrava abbastanza remissivo giĂ  nell’oltre mezz’ora giocata in paritĂ  numerica. E il 2-0 finale riflette perfettamente ciò che si è visto in campo. A due partite dal termine della fase a gruppi, i nerazzurri sembrano giĂ  quasi rassegnati ad abbandonare ogni sogno di gloria.

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Inter Real Madrid, match degli episodi

Inter Real Madrid è stata scandita da alcuni episodi che, inevitabilmente, hanno incanalato il match verso i binari più congeniali ai blancos. Per esempio, dopo una manciata di minuti Barella interviene in maniera scellerata su Nacho in area di rigore. Dal dischetto Hazard trasforma e obbliga i nerazzurri a rincorrere sin dal principio.

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Inoltre, a complicare ulteriormente il tutto ci si mette anche Arturo Vidal. Il cileno si prende due ammonizioni nel giro di pochissimo tempo, lasciando l’Inter in dieci per oltre un’ora di gioco. Un’ingenuitĂ , quella di Vidal, che costa cara e va sottolineata con la matita rossa, vista l’esperienza internazionale di un calciatore considerato fondamentale per la squadra dallo stesso Conte.

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Approccio drammatico

Non si può sottolineare come, nonostante le dichiarazioni della vigilia, questo Inter Real Madrid non sia stato affrontato con il giusto piglio dai nerazzurri. Che, clamorosamente, non hanno saputo sfruttare i tanti bug evidenziati di recente dagli spagnoli, peraltro ben acuiti proprio dalle prime partite in Champions League.

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Cinque gol subiti in due partite sono troppi e continuano una tradizione stagionale drammatica dal punto di vista dell’atteggiamento difensivo. L’Inter non è (ancora) tornata a sviluppare quella mentalitĂ  europea che in certi casi aiuterebbe tanto, incappando così in una umiliazione individuale e collettiva. Risultato? Champions League compromessa e Antonio Conte sul banco degli imputati.

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Gestione dei cambi e fattore Conte

Anche la gestione dei cambi, seppure influenzata dall’espulsione di Vidal, porta a fare qualche considerazione. PiĂą di sistema, in realtĂ , visto che da tempo Conte viene criticato per le scelte che opera quando deve decidere chi mandare in campo. Eriksen per Lukaku a cinque minuti dalla fine è la ciliegina sulla torta: il danese, che andrebbe recuperato, viene invece continuamente messo in difficoltĂ .

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E qui ci si ricollega inevitabilmente al discorso Conte. Che è rimasto, anche dopo i mal di pancia post Bergamo e finale di Europa League, ma a questo punto viene da chiedersi se sia ancora convinto del lavoro che sta portando avanti. Inter Real Madrid ha messo in mostra una squadra ben poco ‘contiana’, con poche idee e svuotata da ogni motivazione. Che sia il preludio all’addio? Se lo chiedono in molti, ma la risposta probabilmente è no. Per 12 milioni di motivi.

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