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Mancini riflette: il rinvio degli Europei ha permesso a 5 giocatori di mettersi in mostra in questa stagione fino a sperare nella convocazione con l’Italia

La vita è affidata agli eventi, il calcio pure. Senza il Covid-19, gli Europei sarebbero solo un ricordo, forse dolce oppure amaro, di sicuro qualcosa di già vissuto, dalla quale ripartire, in vista dei Mondiali. Invece, col rinvio di un anno della competizione, si è aperta una porticina per chi fino alla scorsa primavera era certo di non rientrare nei 23 di Roberto Mancini.

Leggendo i possibili convocati di un anno fa, alcuni certi e altri molto probabili, risulta quasi spontaneo domandarsi dove siano alcuni calciatori che ora, a novembre 2020, sembrano imprescindibili in vista degli Europei. Un bel problema, per Mancini, che avrà avuto tre anni di tempo per la sua cernita, e i dubbi dei mesi scorsi sono aumentati. Qualcuno che sembrava sicuro del posto rischia di restar fuori e altri, a sorpresa, ma meritandolo, li sostituiranno.

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Dubbio in porta: Donnarumma l’unica certezza

In porta Donnarumma è l’unica certezza, è lui il titolare dell’Italia. A giugno, lo avrebbe scortato Sirigu, con la sua esperienza, e uno tra Gollini e Meret. E ora? Sirigu resta un fedelissimo di Mancini oltre che un vice esperto, difficile credere in qualche cambio di gerarchie anche se la stagione del Torino, coi tanti gol subiti, potrebbe incidere in negativo.

Interessante si fa la corsa al terzo portiere: Gollini è ancora infortunato nell’Atalanta, Meret non è un titolare del Napoli, Cragno resta in orbita ma la novità è Silvestri del Verona. Per rendimento, meriterebbe di sicuro un posto agli Europei. Vedremo se riuscirà a scalare posizioni nei prossimi mesi. Intanto si accontenta della prima convocazione.

Bastoni e altri sette: dall’Under 21 agli Europei con l’Italia

Bastoni, senza il Covid, avrebbe visto gli Europei da casa, da leader dell’Under 21 e sicuro protagonista, in futuro, della Nazionale maggiore. Bastoni, col Covid, è diventato un titolare aggiunto. Le assenze di Bonucci e Chiellini (soprattutto la prolungata assenza di quest’ultimo, mancino come lui) gli hanno spalancato le porte dell’azzurro dei grandi e lui, già titolare all’Inter, ha meritato sul campo gli elogi ricevuti.

Con la Polonia ha annullato un cliente non facile come Lewandowski e si è ripetuto anche contro la Bosnia. Fisico, personalità e tecnica per impostare come peculiarità che lo rendono centrale moderno e affidabile nonostante i 21 anni. L’Under 21 sa già che dovrà rinunciare a lui. Non portarlo agli Europei sarebbe un delitto e Mancini lo sa.

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La cura De Zerbi: il Sassuolo propone 3 candidature

La splendida stagione del Sassuolo, merito del lavoro di De Zerbi, è un assist per le scelte dell’Italia di Mancini. Locatelli, Berardi e Caputo, oggi, sono tre potenziali convocati per gli Europei. Tutti e tre lo meriterebbero per una serie di motivi. Non è detto che ciò accada, ma ora le chance di rientrare nei 23 sono maggiori rispetto alla scorsa primavera grazie ad un super avvio di campionato.

Locatelli si sta confermando ad alti livelli come centrocampista completo, non solo un regista ma un play moderno che sa unire le due fasi. Con la Bosnia ha fornito un assist al bacio per Berardi, autore di un gran gol. Due reti in due partite per l’esterno neroverde, da anni talento in procinto di esplodere ma sempre penalizzato dai suoi stessi limiti. Ora, con De Zerbi, ha trovato quella continuità che prima mancava.

Vedremo mai i Paesi Baschi concorrere a Mondiali ed Europei?

La concorrenza è tanta (Bernardeschi, Chiesa, volendo Politano) ma Berardi vuole provarci. Tenterà di inseguire il proprio sogno anche Caputo. Il ruolo di centravanti dell’Italia se lo dividono Belotti e Immobile, i due sono certi della convocazione ma Caputo, 21 gol lo scorso anno e già 5 in questa stagione, fa scorta di numeri straordinari che autorizzano Mancini a una più ampia riflessione.

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