Secondo un recente studio del CIES, il Real Madrid è la squadra il cui vivaio nella storia ha dato più giocatori alla nazionale spagnola
Real Madrid e nazionale spagnola, un connubio perfetto che non ha solo profonde e indimenticabili connotazioni storiche. Con l’esordio nelle Furie Rosse di Marcos Llorente, salgono a 38 i calciatori lanciati nella storia della Roja. Una storia lunga, fatta di molti successi e qualche delusione, sicuramente però destinata a durare ancora per molto.
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Llorente, che ha assaggiato la Spagna ‘dei grandi’ durante l’amichevole contro l’Olanda, gioca nell’Atletico Madrid ma è cresciuto nel Real, ceduto poi nell’estate del 2019 in quanto non ritenuto più idoneo a far parte del progetto tecnico targato Zidane. Fatto sta che, numeri alla mano, il Castilla e il centro sportivo di Valdebebas rimangono il cuore pulsante, la risorsa maggiore per una nazionale che, alle porta dell’Europeo, si presenta al via come una delle favorite.
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Il primato del Real Madrid
In una recente pubblicazione del CIES, l’osservatorio europeo sui calciatori, sono stati stimati in addirittura 83 i calciatori attualmente in attività a essere passati per almeno un anno intero dal settore giovanile del Real Madrid.
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Molti di quelli arrivati in nazionale non ce l’hanno fatta per via diretta, bensì bypassando la prova del nove e affermandosi altrove. Proprio come Marcos Llorente, in odore di Furie Rosse già ai tempi dell’ottima annata vissuta all’Alaves.
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The 9 Clubs having trained the most players active in Europe's big 5 leagues according to CIES Football Observatory annual rankings
With 43 footballers trained, REAL MADRID tops the list ahead of BARCELONA (32) and LYON (31) pic.twitter.com/yM5jTjIk7S
— Globe Soccer Awards (@Globe_Soccer) November 10, 2020
Nel range restringibile solo alla gestione, altri tre calciatori formati dai merengues si sono affacciati nella nazionale maggiore: il primo, nel 2018, è stato Mario Hermoso, chiamato da ‘Lucho’ conseguentemente a una stagione clamorosa giocata all’Espanyol.
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In seguito è toccato a Oscar Gonzalez, passato nell’ultima sessione di mercato al Siviglia, e poi a Sergio Reguilon, anche lui affermatosi in Andalusia prima di spiccare il volo verso il Tottenham e la Premier League.
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Real Madrid Castilla, una storia di successi
Il Real Madrid Castilla è stato ufficialmente fondato nel 1972, in un periodo storico particolare nel quale, per esempio, le frontiere erano praticamente chiuse. Così nella capitale spagnola si partiva per rastrellare ogni talento presente in Spagna, giocando sul fatto che le altre due realtà di spicco – Barcellona e Athletic – sceglievano non solo in base al talento, ma spesso per ragioni geografiche.
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Dei primi 11 calciatori mandati dal Real Madrid in nazionale, ben 10 ci sono arrivati militando nella prima squadra dei Merengues. Un successo incredibile, storico e mai più toccato perché negli anni Ottanta il calcio ha cominciato a globalizzarsi e, in molti, decisero che al Castilla le condizioni per imporsi erano cambiate.
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Per esempio, Miguel Pardeza – uno dei primi membri della famosa Quinta del Buitre – lasciò Madrid per affermarsi alla Real Saragozza, e questa tendenza si è espansa a macchia d’olio fino a influenzare interamente il decennio che ha preceduto il nuovo millennio. Si era arrivati a una situazione paradossale, completamente invertita: dal 1990 al 2000, soltanto tre calciatori (Alfonso, Guti e Raul) hanno conquistato le Furie Rosse grazie alle loro prestazioni nel Real Madrid.
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Il ritorno dell’ultimo lustro
Negli ultimi cinque anni la percentuale di giocatori cresciuti nel Real Madrid e arrivati a esordire con la Spagna si è leggermente alzata. Dal 2014 in poi, i vari commissari tecnici in carica hanno fatto esordire ben 12 atleti. Alcuni di loro, Dani Carvajal su tutti, rappresentano i capisaldi dell’attuale gruppo allenato da Luis Enrique.
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Altri, come Alvaro Morata e Dani Parejo, sono ottime alternative, mentre i rimanenti fanno più o meno parte ancora oggi del giro delle convocazioni. Nonostante ciò, la Spagna pigliatutto del quadriennio 2008-2012 ha vinto soprattutto grazie al contributo del Barcellona, che grazie alla generazione degli Xavi, Iniesta e Piqué ha regalato alla nazionale il massimo splendore nella propria storia.
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