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Ronaldinho e le traverse: una storia che lega la computer grafica, il talento, la Nike e i primi video sui cellulari di ragazzi di tutto il mondo. A quindici anni di distanza, quella magia ancora lascia senza fiato. 

La Nike e lo Joga Bonito

Quindici anni fa il palcoscenico del calcio internazionale era incantato dalla magia di Ronaldinho, e la Nike fungeva da Aedo delle sue giocate dentro e fuori dal campo. Quanti si ricordano del leggendario video nel quale la Seleçao, al ritmo della musica dello Joga Bonito, si scambiava il pallone al volo in aeroporto?

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E quanti ancora hanno ancora sul vecchio Motorola Razor il video della Pepsi che, in collaborazione con la Nike, metteva in una gabbia tutti i migliori giocatori alle dipendenze di Cantona facendoli scontrare in un “mortale” uno contro uno? 

Beh, se tutto questo ha un retrogusto epico, ecco che il più importante di questi piccoli scampoli di leggenda ancora oggi illumina le home page di YouTube di tutto il mondo. 

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Ronaldinho e le traverse 

Campo di allenamento del Barcellona, estate 2005: Ronaldinho, seduto sull’erba del campo, riceve dal magazziniere il suo nuovo paio di Air Legend e inizia a palleggiare dopo averle indossate. Cammina mantenendo il pallone in aria e si avvicina al limite dell’area da  dove, di mezzo collo esterno, colpisce la traversa. 

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Il pallone torna placidamente al suo petto, come se fosse telecomandato, e la magia si ripete una, due, tre volte. Le traverse alla fine saranno quattro, con il Gaucho che rientrerà verso la telecamera palleggiando e sorridendo. 

In chiusura, l’ennesimo tiro dalla linea laterale, la dissolvenza, e il rumore della quinta traversa colpita a lasciar più che immaginare ciò che è successo a telecamere spente. 

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Le traverse: magia? 

La domanda che chiunque si è fatto negli anni è se davvero Ronaldinho fosse riuscito a compiere un gesto di simile difficoltà. In merito, si sono avvicendati giornalisti (“É una bufala, non credeteci”), maghi della computer grafica, mostri viola e colleghi (come quando i calciatori del Chelsea provarono a ripetere la prodezza con scarsi risultati), ma il mistero ancora oggi sembra aleggiare intorno alla figura di Dinho. 

Lui si è sempre professato innocente: 

“Tutto vero. Le immagini non sono state modificate. Quello che si vede nel video è reale, sono cose che io faccio in allenamento. Non ci sono montaggi, non ci sono trucchi.”

Ma la viralità del video è rimasta, forse anche per questo mito che in qualche modo si cerca di sfatare.

Ronaldinho: l’essenza del calcio 

Ronaldinho ha rappresentato per molti l’essenza stessa del gioco del calcio: un sorriso, il talento, e un numero incalcolabile di magie da vedere e rivedere in loop su YouTube se non si è stati così fortunati da vederlo durante i suoi anni migliori. 

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E forse, proprio per mantenere la sua aura magica da incantatore del pallone, non importa se lo spot fosse vero o se la Nike avesse ai tempi dei maghi della computer grafica. 

Già solo il dubbio è sintomo della grandezza di Ronaldinho: e per questo continuare a vedere e rivedere le traverse colpite da quel tocco di magia, è l’unico modo per non smettere di sognare quel calcio che la Nike e Ronaldinho avevano innalzato a modello planetario. 

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