La gazzella ha smesso di correre veloce e anche il sorriso è meno intenso. Christian Kouamé non ha (ancora) spiccato il volo. Sperava in un avvio di campionato diverso e il gol con l’Inter ha semplicemente acuito aspettative al momento sospese. Lo ha spiegato Iachini, in conferenza stampa, perché prima lo considerava titolare e ora riserva: “All’inizio dell’anno ha giocato Kouamé perché era quello che stava meglio. Non possiamo chiedere ai ragazzi che indossano la maglia numero 9 di essere già pronti: non possiamo chiedergli di essere come Batistuta”.
Parole chiare quelle dell’allenatore che ora è alle prese con la positività al Covid-19 di Callejon, uno che in attacco ha sempre un posto assicurato. Col Parma, Kouamé spera di esserci. Non è detto accada: nel 3-5-2 potrebbero trovare spazio Vlahovic e Ribery, ma le partite sono infinite e potrebbe esserci bisogno anche di lui nel bel mezzo delle difficoltà o magari per arricchire un punteggio già garbato.
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Perché Kouamé non è più titolare
Le prime tre di campionato avevano illuso un po’ tutti. Kouamé era sempre partito dal primo minuto pur senza mai giocare tutti i novanta minuti. Era stato titolare col Torino, con l’Inter (dove aveva anche segnato il suo unico gol fino a questo momento) e anche con la Sampdoria. Poi, solo panchina. Certo, è sempre entrato, ma ha collezionato in totale una cinquantina di minuti senza lasciare il segno.
All’attivo anche 24′ in Coppa Italia contro il Padova, altra gara in cui non ha contribuito coi suoi guizzi alla causa viola. Un rendimento fino a questo momento altalenante per diversi motivi, su tutti l’intesa coi compagni – la Fiorentina non vive un bel momento – e, magari, anche l’aspetto fisico, con le scorie del suo recente infortunio che ancora si fanno sentire.
Kouamé e tutti gli altri: la concorrenza non aiuta
L’attacco della Fiorentina è ricco di qualità, ci sono diversi calciatori, tutti bravi, ognuno con proprie caratteristiche. Kouamé è unico nel suo genere ma non per questo ha la strada spianata ogni domenica, anzi. Iachini sceglie in base alla necessità, agli avversari e alla forma fisica di ognuno. Kouamé deve vedersela con il tempismo di Cutrone, la fisicità di Vlahovic o l’esperienza di Callejon e Ribery. Anche il modulo non aiuta.
Iachini, con due punte in campo, deve fare ogni volta una scelta e queste prime partite, anziché produrre certezze, hanno reso ancor più difficile la vita all’allenatore della Fiorentina, che non ha ancora in mente un tandem fisso, dal quale partire ogni volta. Non ne fa parte Kouamé ma nessun altro. Una buona notizia, questa, per l’esterno ex Genoa, che ha tutto il tempo per convincere il suo allenatore già a partire dalla sfida col Parma. Sperando, in cuor suo, di vedere il campo, magari dal primo minuto.
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Il ritorno in Nazionale: dall’infortunio alla ripresa
Intanto il ct della Costa d’Avorio Beaumelle ha reso noti i convocati per la doppia sfida contro Madagascar e nell’elenco c’è anche Kouamé. Per lui la Nazionale ha un sapore strano: proprio durante un impegno coi colori della sua patria si è rotto il crociato, un anno fa, ed è stato costretto a un lungo stop che, però, non ha condizionato il suo futuro.
La Fiorentina, infatti, lo ha acquistato lo scorso gennaio dal Genoa nel bel mezzo della sua ripresa, un investimento il cui giudizio al momento è sospeso. La speranza della Fiorentina è che le Nazionali possano restituirgli un calciatore ritrovato e pronto per diventare finalmente protagonista. Lo sperano anche tutti i fantallenatori che in estate hanno puntato su di lui. Molti, oggi, sono rimasti delusi.