La trasferta contro il Rijeka ha acceso nuovamente i riflettori su Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli arrivato a gennaio e che non ha mai realmente convinto.
La vittoria del Napoli nella sfida di Europa League ha accentuato ulteriormente i problemi della squadra di Gennaro Gattuso. Nonostante i tre punti infatti, l’approccio sottotono e la prestazione insufficiente hanno lanciato un campanello segnale d’allarme dopo la sconfitta contro il Sassuolo. Tra le note più negative Stanislav Lobotka, calciatore che il Napoli ha inseguito per un anno e mezzo e che ad oggi non ha mai pienamente convinto. E aumentano i rimpianti per il mancano acquisto di Nahitan Nandez, accostato più volte agli azzurri e che partita dopo partita continua ad essere uno dei calciatori più impattanti.
In questo inizio di stagione, Lobotka ha giocato in totale 7 partite (anche se mai nessuna per 90 minuti interi, anzi: in campionato ha raccolto 4 presenze per un totale di 43 minuti complessivi). Caldamente sponsorizzato anche da Hamsik, era stato acquistato per dare più velocità e verticalità alla manovra del centrocampo azzurro, oltre che per facilitare l’uscita palla dal pressing.
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I numeri di Lobotka
Da quando è approdato nel golfo partenopeo, Lobotka è apparso come un giocatore non in grado di alzare la qualità del gioco. Le statistiche fornite dal portale WhoScored sono indicative. Tenendo conto della competizione in cui Lobotka finora è sceso in campo per più minuti (l’Europa League, 186) lo slovacco ha una media di 60,3 passaggi completati, un dato sufficiente ma basso. Inoltre evidenzia una tendenza che rappresenta il contrario di ciò per cui è stato acquistato.
Sempre più spesso la gestione palla avviene in orizzontale e con molta lentezza, senza dunque andare a creare situazioni di pericolo per gli avversari e limitandosi a tocchi che per la maggior parte sono inutili all’impostazione del gioco. Lobotka ha infatti una media di 53,7 di passaggi corti completati, mentre quelli lunghi si aggirano su un bassissimo 2,7. Desolante invece l’unico numero che riguarda tutti i dati della statistica dei passaggi chiave: 0, in tutte le competizioni possibili.
Anche nei contrasti il giocatore di metà campo non sembra essere irresistibile, anzi. Lobotka possiede una media di palloni persi molto bassa (0,3 tra Serie A, Europa League e Nations League) ma, al tempo stesso, una parte di questi (0,1 di media) li ha smarriti proprio uscendo sconfitto in un contrasto. Addirittura nelle gare con la Slovacchia il dato delle palle perse è in pareggio: media di 0,5 ma tutte perdute a causa di contrasti di avversari.
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Lo slovacco sembra quindi un giocatore completamente avulso dalla manovra della squadra, quando invece dovrebbe esserne il perno dichiarato. Nonostante l’esperienza e le qualità comunque presenti, per adesso non è riuscito a manifestare alcuna intenzione positiva concreta.
La collocazione tattica
Questo nonostante il giocatore sia un tipico jolly di centrocampo, un calciatore poliedrico che può giocare da mediano/regista, mezzala, centrale nel centrocampo a 2 e persino come finto trequartista, sempre nel 4-2-3-1.
Ciò che all’inizio poteva sembrare un punto di forza a favore di Lobotka si sta invece trasformando inesorabilmente in uno dei suoi punti deboli. Di fatto, l’ex Celta Vigo non ha mai trovato continuità tecnico-tattica nello stesso ruolo. Gattuso si sforza di inserirlo nelle rotazioni, poiché spera che la sua sponsorizzata personalità possa fare la differenza. Il problema è che, in qualsiasi posizione sia stato finora provato, Lobotka non ha mai reso all’altezza delle aspettative.
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Il futuro
Finora quello che si auspicava fosse il vero Lobotka nel Napoli non si è ancora visto. Un ambientamento sicuramente complicato che, causa Covid, non ha permesso al centrocampista di entrare in sintonia con la squadra e la nuova realtà . Gattuso lo sa e spera di rigenerare il ragazzo così come fatto con Lozano anche considerando l’investimento fatto dalla società (è stato pagato 20 milioni di euro).
Quello che rimane è sicuramente il poco feeling della coppia Lobotka-Demme, a prescindere dall’atteggiamento passivo mostrato in campo. Ed è proprio la sfida di Fiume ad aver scatenato la stampa locale (Lobotka viene preso di mira soprattutto per il peso) e che spesso si interroga sul reale valore dell’ex Celta Vigo. E così a dieci mesi dall’arrivo in Italia, la vetrina di Europa League diventa un banco di prova decisivo per il futuro dello slovacco.
Considerando però l’imprescindibilità di Fabian e Bakayoko nel 4-2-3-1, il ritorno di elementi preziosi come Zielinski e Elmas e l’utilità di Demme, Lobotka rischia di vedere assottigliarsi sensibilmente le possibilità di riscatto.