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La domenica calcistica propone un confronto tra due big del calcio inglese ed europeo: Manchester United Arsenal: squadre non più al top come qualche anno fa

Manchester United Arsenal è più di una sfida. Si tratta di un vero e proprio scontro tra titani che, dal 1992 al 2004, si sono spartite i trionfi in Premier League (l’unica eccezione riguarda la stagione 1993/94, con la clamorosa vittoria del Blackburn di Dalglish e Shearer). Un binomio che però, negli ultimi anni, ha lasciato lo scettro del comando in Inghilterra ad altre squadre come Liverpool, Manchester City e Chelsea. Ripercorriamo gli ultimi anni vissuti, tra alti e bassi, da Red Devils e Gunners.

Manchester United: dopo Ferguson più dolori che gioie

Lo spartiacque della storia recente del Manchester United coincide con la conclusione della stagione 2012/13: l’ultima con Alex Ferguson in panchina. Dopo il rocambolesco secondo posto dell’anno precedente, in cui a trionfare sono i cugini del Manchester City, Fergie rimane in sella per un’altra stagione e si prende una bella rivincita trionfando in campionato. L’ultimo trofeo della carriera del tecnico scozzese, che entra di diritto nel gotha del calcio mondiale.

Sostituire un’icona del genere è difficilissimo, come confermano le successive annate dello United. I Red Devils ripartono da David Moyes, che negli anni precedenti aveva fatto bene con l’Everton. Dopo una promettente partenza con la conquista del Comunity Shield, la squadra si rende protagonista di un’annata disastrosa e il tecnico non termina neanche la stagione. Inizia un periodo molto complesso per lo United che, nonostante l’avvicendarsi di giocatori e allenatori di assoluto livello, fatica a lottare per i vertici del calcio inglese ed europeo.

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Nella stagione 2015/16, con Louis Van Gaal in panchina, arriva la FA Cup. L’anno dopo va ancora meglio sotto la gestone di Josè Mourinho, con la conquista di Community Shield, League Cup e Europa League. Successi degni di nota, ma non all’altezza dei trionfi dell’era Ferguson. Dopo il licenziamento del portoghese nel corso della stagione 2018/19, la panchina è stata affidata all’ex attaccante dei Red Devils Ole Gunnar Soslkjaer. L’inizio di stagione è stato sulla falsa riga delle precedenti, con un’altalena di risultati che frena possibili sogni di tornare ai vecchi fasti.

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Arsenal: è Arteta l’erede di Wenger?

Gli ultimi anni dell’Arsenal hanno avuto dei punti in comune con quelli del Manchester United, rappresentati dall’incapacità di restare ad alto livello come un tempo. Una dinamica per i londinesi riguarda un periodo decisamente più lungo rispetto ai rivali.

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Il ciclo targato Arsène Wenger, dopo i picchi coincisi con i tre trionfi in campionato e con la creazione dell’Arsenal degli invincibili, ha vissuto una fase crepuscolare. Negli ultimi anni con il francese in panchina, pur essendo arrivate 3 FA Cup e altrettanti Community Shield, i Gunners raramente si sono inseriti nella lotta per il titolo. Il rapporto con Wenger è terminato al termine dell’annata 2017/18, ma la sensazione è che la sua fine naturale sarebbe stata con qualche anno di anticipo.

Al suo posto arriva Unai Emery, reduce tra tre Europa League conquistate alla guida del Siviglia. L’anno successivo i Gunners sfiorano la conquista della coppa tanto cara al loro tecnico – persa in finale con il Chelsea – e rimangono fuori dalla zona Champions. L’amore con Emery non sboccia e, dopo il suo esonero nel corso della stagione 2019/20, la panchina viene affidata a Mikel Arteta. L’ex centrocampista porta all’Arsenal un modo di giocare simile all’era Wenger, ma soprattutto a pochi mesi dal suo insediamento vince FA Cup e Community Shield. Sarà il campo a dire se l’Arsenal ha trovato un mister con cui iniziare un nuovo periodo d’oro.

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