Il 18 ottobre 1977 nasceva Paul Stalteri, primo calciatore canadese ad avere una carriera di buon livello in Europa, anticipando per molti versi Alphonso Davies. Ecco la sua storia.
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Per molti, è stato Alphonso Davies a mettere il Canada sulla mappa del calcio, ma non è proprio così. Prima di lui, sebbene con un impatto molto meno forte sul football europeo, era già arrivato Paul Stalteri a fare fortuna nel Vecchio Continente, principalmente in Bundesliga, nel corso degli anni Duemila.
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Stalteri, un canadese a Brema
Paul Stalteri nasce in Ontario, la stessa regione in cui crescerà Davies anni dopo. Questa è solo una delle tante cose che legano i due più noti calciatori canadesi di tutti i tempi: entrambi, ad esempio, sono figli di immigrati, poiché se la famiglia Davies proviene dalla Liberia, Stalteri era figlio di un italiano e di una guyanese. Inizia a giocare a calcio nei Clemson Tigers, la scuola della sua università negli Stati Uniti, e passa al professionismo nel 1997 con i Toronto Lynx.
In questa prima fase della sua carriera, Stalteri è un’ala destra con una buona propensione per il gol (ne segna 7 in 16 partite, a Toronto), entra in Nazionale e viene ingaggiato dal Werder Brema. La Bundesliga è già uno degli approdi preferiti per i calciatori nordamericani, e l’ambiente perfetto per un giovane come lui. Ovviamente, non si tratta del primo canadese a giocare in Europa, anzi i suoi connazionali sono già abbastanza diffusi (Craig Forrest all’Ipswich Town, Paul Peschisolido al Fulham), ma Stalteri è uno di quelli di maggiore prospettiva.
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Un momento decisivo della sua esperienza tedesca è l’arrivo in panchina di Thomas Schaaf, nel maggio 1999, che rende Stalteri un elemento cardine della prima squadra e lo reinventa terzino destro di spinta, proprio come anni dopo Niko Kovac farà con Alphonso Davies al Bayern. Allontanato dalla porta, il canadese si rivela un cursore infaticabile e preziosissimo negli assist ai compagni: il Werder, infatti, è una squadra che sfrutta molto la forza fisica delle sue punte, Ailton e il campione d’Europa Charisteas su tutte. Nel 2004, Stalteri è uno dei protagonisti della doppietta campionato-coppa nazionale, che riporta i biancoverdi sul tetto di Germania dopo undici anni di assenza.
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Stalteri, gli anni inglesi
È la sua consacrazione, che gli apre le porte della Premier League, ma non in un club di secondo piano (come finora sempre avvenuto ai suoi connazionali) bensì al Tottenham di Martin Jol. Gli Spurs sono una squadra dal grande potenziale, che sta cercado di uscire da anni difficili: in porta c’è l’estremo difensore della Nazionale inglese Paul Robinson, a centrocampo Edgar Davids, e in attacco l’egiziano Mido, l’irlandese Robbie Keane e l’astro nascente Jermaine Defoe.
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La stagione, complessivamente, è molto buona, e il Tottenham passa dal nono posto della passata annata al quinto, ma manca di poco la qualificazione alla Champions League. In estate vengono così fatti importanti investimenti, e con il francese Pascal Chimbonda in rosa, Stalteri si trova relegato in panchina. Con poco spazio a disposizione, nel gennaio del 2008 otterrà un prestito al Fulham, per poi essere ceduto al Borussia Monchengladbach, dove chiuderà la carriera nel 2011.
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Ma nei suoi anni d’oro, Paul Stalteri è stato uno dei principali calciatori nordamericani al mondo e, in un’epoca in cui gli Stati Uniti erano una nazionale molto competitiva, lui era comunque il giocatore del continente che meglio si era integrato nel calcio europeo. La sua carriera coincise anche con il miglior periodo della Nazionale canadese, vincitrice della Gold Cup nel 2000 e poi terza classificata nelle edizioni del 2002 e del 2007, grazie a una generazione che comprendeva anche Kevin McKenna, Julian de Guzman e Atiba Hutchinson.