João Pedro è uno dei prospetti più interessanti della Championship inglese: brasiliano, gioca nel Watford e, a 19 anni, sogna di ripercorrere le orme del suo idolo Ronaldo
Ha appena compiuto 19 anni, di recente ha ringraziato la EA Sports per avergli dato un overall alto a FIFA 21 e, poche ore fa, una sua rete ha regalato al Watford una preziosissima vittoria. João Pedro è sbarcato nel nord-ovest di Londra meno di un anno fa ma, almeno da quanto traspare in campo, non è che ci abbia messo molto ad ambientarsi. Sul campo del Derby County ha segnato una rete capace di spezzare un match molto equilibrato, a due settimane dal gol vincente contro il Luton in un derby periferico londinese.
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La retrocessione delle Hornets è stato un dramma soprattutto per la famiglia Pozzo, che dovrà fare i conti con ingenti ricavi mancanti, ma non per lui: paradossalmente, infatti João Pedro in Championship può portare a termine quell’apprendistato che lo scorso anno, principalmente a causa delle esigenze di classifica del Watford, non aveva potuto completare. Il manager serbo Ivic lo utilizza come prima punta in un 4-4-2 nel quale, una volta rientrato il capitano Deeney, il giovane brasiliano potrebbe andare a comporre una coppia offensiva devastante.
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João Pedro, talento precoce
Classe 2001, la sua carriera è decollata prestissimo visti gli esordi, ancora da minorenne, con la maglia del Fluminense. In un momento buio per il club carioca, João Pedro ha rappresentato una delle poche luci non solo dal punto tecnico, ma anche economico. Infatti, assieme al suo coetaneo Marcos Paulo – poche settimane fa molto vicino al Torino -, il talento originario di Ribeirao Preto rappresenta una delle poche plusvalenze di livello iscritte a bilancio negli ultimi anni dal Flu. Che, nel 2019, lo ha scoperto quasi per caso, lanciandolo in un match di Copa Sudamericana contro l’Atletico Nacional.
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João Pedro fu l’assoluto protagonista della partita, segnando una tripletta e fornendo anche un assist decisivo. Da quella sera i riflettori si accesero definitivamente e l’allora allenatore del Fluminense, Fernando Diniz, decise di aggregarlo alla prima squadra. Fece bene, come confermeranno i numeri messi insieme prima di salutare e trasferirsi al Watford: con il Tricolor Carioca, João Pedro ha messo insieme 10 gol in 34 partite. Non una media altissima in assoluto, vero, ma per un ragazzo appena maggiorenne è già tanto.
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Lacrime e paragoni ingombranti
Arrivato al club per la prima volta nel 2012, João Pedro ha cambiato totalmente la vita della sua famiglia. Cresciuto in un ambiente molto povero, ha cominciato come tanti suoi connazionali a mettersi in mostra in strada, sviluppando una tecnica di base molto elevata e skills che gli hanno permesso di farsi largo, anno dopo anno, nel vivaio del Fluminense. Il ragazzo è un predestinato e mamma Flavia lo intuisce: per questo, per lasciarlo al Flu, pattuisce una sorta di stipendio che il club deve mensilmente versare alla famiglia.
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João Pedro fissa subito l’obiettivo di diventare un calciatore professionista e brucia le tappe: “Io e i dirigenti ci siamo raccontati tante cose al primo incontro – ha ricordato la madre in un’intervista a Globo Esporte – quando mi dissero che lo avrebbero preso sono scoppiata a piangere“. Figlio d’arte – suo padre, Chicão, è stato un giocatore del Botafogo poi caduto in disgrazia -, esplode definitivamente nel 2015 agli ordini di Daniel Pinheiro, che gli cuce attorno un sistema volto a esaltarne le doti realizzative. João Pedro marcia alla media di quasi un gol a partita e, per come si muove in campo, si cominciano a notare un po’ di punti in comune con il primo Ronaldo.
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Esordi e consacrazione al Watford
Il Fenomeno è uno dei suoi idoli di infanzia. L’anno successivo alla sua nascita, Ronaldo devastava difese al mondiale nippo-coreano e alzava al cielo l’ultima Coppa del Mondo vinta dal Brasile: “Il mio rimpianto è solo uno: non essermelo goduto dal vivo”, dirà il classe 2001. Che, nel 2018, viene opzionato e successivamente bloccato dal Watford alla fine di un blitz della famiglia Pozzo, avvertita preventivamente della presenza di un talento ancora grezzo, ma dall’avvenire assicurato.
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Una volta diventato maggiorenne João Pedro ha potuto prendere un aereo con destinazione Londra. Il resto è storia recente: in Premier League ha esordito a fine giugno contro il Southampton, ma alla fine saranno solo tre gli spezzoni messi assieme dal talento carioca. Riportato al centro dell’attacco, si sta dimostrando una grandissima risorsa per Ivic, in un reparto che – oltre a Deeney – può contare su pezzi di grandissima qualità come Sarr, Success e Gray. Ma João Pedro, con la sua maglia numero 10 sulle spalle, difficilmente perderà l’occasione di consolidarsi in uno dei campionati più complicati d’Europa. Magari, aiutando il Watford a tornare in Premier League.
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