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Il Club Atletico Rentistas ha vinto il Torneo Apertura in Uruguay mettendosi in bacheca il primo titolo assoluto della propria storia

Nella settimana in cui la Celeste di Oscar Tabarez torna dall’Ecuador con quattro gol sul groppone, in Uruguay un piccolo club scritto un pezzo di storia del calcio locale. Si tratta del Club Atletico Rentistas, matricola con sede nel dipartimento di Cerrito de la Victoria, che poche ora fa ha vinto il suo primo titolo della storia in Primera Division. I biancorossi hanno battuto nello spareggio finale il colosso Nacional, aggiudicandosi il Torneo Apertura.

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Un successo, quello del Rentistas, clamoroso ma soprattutto inaspettato, visto che la squadra fino allo scorso mese di febbraio militava nella seconda divisione uruguayana. Il salto in alto, evidentemente, è stato assorbito molto bene: dopo una regular season passata praticamente sempre al primo posto, nell’ultimo turno il piccolo club di Montevideo ha agganciato proprio il Nacional, prendendo in mano il proprio destino.

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Rentistas, un miracolo targato Cappuccio

Dire che la finale del Torneo Apertura non verrà tramandata ai posteri per l’estetica espressa è un eufemismo: poche occasioni, molta confusione, nervosismo esagerato e un match che si è risolto all’improvviso con un’azione estemporanea di Gonzalo Vega. Per regalare la prima storica gioia al Rentistas ci sono voluti 87 anni, quelli che intercorrono tra la fondazione e la memorabile serata dell’Estadio Centenario.

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“È un’emozione incredibile – ha dichiarato il tecnico Alejandro Cappuccio – la squadra ha dato tutto ciò che poteva e gli sforzi sono stati ripagati. Avvocato, scrittore, professore di educazione fisica e anche allenatore: Cappuccio, tra campo e panchina, vanta una discreta militanza nel calcio giovanile, quasi tutta nel club che ha giustiziato senza pietà in questo travagliato 2020.

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Cappuccio, in un’intervista rilasciata al portale Tenfield, fu molto chiaro su concetti e obiettivi del Rentistas: “Da quando alleno (2011 ndr) ho sempre messo al centro il dialogo con i calciatori: se ci intendiamo, in campo le cose riescono meglio”. Il suo 4-4-2 semplice ma organizzato ha permesso alla squadra di centrare la promozione e poi di imbastire un mezzo miracolo sportivo: “Ma il merito è principalmente dei ragazzi”.

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I punti di forza del Rentistas

In questo Torneo Apertura, il Rentistas non ha mai evidenziato particolari di concentrazione nonostante lo status di neopromosso e la sospensione per via del lockdown. Il rendimento è stato costante, tratteggiato da alcuni punti di forza come la miglior difesa e il secondo miglior attacco del semestre. L’ossatura della squadra – 25,6 anni di media – può contare su profili top come il portiere Yonatan Irrazabal e il centrale (ex Catania) Alexis Rolin: “Allenarlo – dichiarò Cappuccio – mi dà enormi stimoli”.

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Accanto a Rolin gioca Maximiliano Falcon, 23 anni e un futuro roseo dinanzi. E, a proposito di ex italiani, la fascia sinistra è competenza dell’ex meteora bolognere Matias Abero. Davanti, oltre a Vega, si muove Renato Cesar, ex baby prodigio del calcio locale che proprio dal Nacional aveva iniziato una scalata poi arrestatasi troppo presto. A 27 anni ha trovato la sua dimensione e sogna di aiutare il Rentistas a qualificarsi per la prossima Copa Libertadores.

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La ‘squadra ascensore’ d’Uruguay

La storia del Rentistas, prima del grande acuto, parla principalmente di promozioni e retrocessioni senza soluzioni di continuità. In una città come Montevideo, che vive per il calcio ed è oberata dalla presenza di migliaia di realtà, il Bicho Colorado si è ritagliato quindi un ruolo di secondo piano. Il nome ha un’origine molto particolare e simpatica datata 1936, quando un gruppo di ragazzi decisero a notte fonda di ideare la squadra.

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“Domani qualcuno di voi lavora?” chiese Esteban Marino, “noi viviamo di rendita” risposero i ragazzi. Dal termine ‘rentas’, quindi, è nato il Rentistas, oggi presieduto da Mario Bursztyn. Salito in carica nel 2019, ha definito il suo arrivo alla presidenza come “una storia d’amore” che nasce sin dall’infanzia, quando “in pantaloncini corti” si andava a vedere il Bicho con gli amici.

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Bursztyn era già stato eletto presidente in passato, ha rivinto le elezioni e sotto un suo vecchio mandato il club aveva inaugurato il Complejo Rentistas, un centro sportivo che sorge attorno allo stadio nel quale i biancorossi giocano le partite casalinghe. E, altra freccia all’arco della società, a oggi il Rentistas è uno dei pochi club che ancora non è stato preso in ostaggio dai fondi di investimento, molto presenti in Uruguay. Soldi ce ne sono pochi, idee tante. La speranza è che tutto questo possa durare.

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