Matteo Darmian e un gesto esemplare prima di lasciare il Parma e trasferirsi all’Inter. Una scelta sottolineata anche da Fabio Liverani
Cos’è la professionalità nel mondo del calcio? Condurre uno stile di vita sano, prestare attenzione ad ogni minimo particolare, curare i dettagli, non saltare mai un allenamento, avere a cuore le sorti del proprio club. Spesso ritenuti dei privilegiati, i calciatori non vedono riconosciuti i giusti meriti quando si dovrebbe, soprattutto dal punto di vista umano.
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Anche per questo motivo, il nobile gesto compiuto da Matteo Darmian durante l’ultimo turno di campionato disputato prima della sosta per le nazionali è passato quasi inosservato agli occhi di quanti erano evidentemente distratti dalle vicende di calciomercato che riguardavano proprio il neo difensore dell’Inter. Un matrimonio deciso ormai da settimane, sancito dallo svolgimento e successivo superamento delle visite mediche di rito, passaggio essenziale da completare per definire ufficiale qualsiasi trattativa.
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Un gesto nobile prima dell’addio
Tuttavia, chi pensava che Darmian fosse già un giocatore nerazzurro dopo aver visto le immagini che lo ritraevano all’esterno della struttura medica presso cui aveva svolto i test fisici, ha dovuto ricredersi quando al minuto 63 di Parma-Hellas Verona è toccato proprio a lui sostituire Laurini. Un cambio resosi necessario vista la situazione di emergenza dei ducali, con l’infermeria piena e due sconfitte in altrettante partite sul groppone.
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“Ci tenevo a ringraziarlo per la disponibilità che mi ha dato nonostante sia praticamente dell’Inter. Ha capito che in questo momento la sua squadra aveva bisogno anche di lui, si è congedato da grande uomo e sportivo“. Sono le parole del tecnico del Parma Fabio Liverani a esaltare il comportamento esemplare tenuto da Darmian, lontano anni luce dai capricci di chi marca visita adducendo fantasiose indisposizioni o da coloro i quali ormai sono già proiettati verso la nuova avventura professionale che li attende.
Nei periodi dedicati al calciomercato, situazioni del genere sono ormai consuetudine ed è proprio questa una delle ragioni per cui gli allenatori vorrebbero che le trattative non interferissero con il lavoro sul campo. Non tutti i calciatori infatti riescono a mantenere alta la concentrazione, in particolare quanti si apprestano a cambiare casacca. Anche in questo senso, Darmian ha sorpreso tutti, dimostrandosi professionista fino in fondo. Qualcosa che i tifosi emiliani non dimenticheranno facilmente.
Darmian, l’uomo giusto per l’Inter di Conte
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Ad attenderlo sulla sponda nerazzurra di Milano, ecco Antonio Conte, l’uomo che più di tutti ha caldeggiato il suo ingaggio da parte dell’Inter. Conoscenza, esperienza, duttilità. Sono queste le peculiarità che hanno contribuito a riportare Darmian nella nativa Lombardia, laddove aveva svolto tutta la trafila nel settore giovanile del Milan (debuttando in serie A nel maggio del 2007), prima di proseguire la sua carriera con le maglie di Padova, Palermo, Torino e Manchester United.
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Ultimo calciatore italiano ad aver vinto un trofeo internazionale per club (Europa League 2017 con i Red Devils), ha indossato per 36 volte la maglia della Nazionale, dove in passato aveva incrociato proprio il suo attuale allenatore. Un legame forte quello instauratosi tra i due, lo stesso che adesso potrebbe spalancargli la possibilità di entrare a far parte delle rotazioni nell’undici titolare.
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Nato e cresciuto come difensore centrale, nel corso della sua carriera Darmian ha saputo reinventarsi esterno di fascia, imponendosi definitivamente nel ruolo di “quinto” in una mediana a 5. Le contemporanee indisponibilità di Bastoni e Skriniar in vista del derby tuttavia, impongono a Conte di valutare l’opportunità di impiegarlo come marcatore nei 3 difensori. Molto simile come caratteristiche a D’Ambrosio, il classe ‘89 sarà dunque tutt’altro che una riserva, vista la capacità di ricoprire più ruoli garantendo un rendimento costante.