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Sabato prossimo inizierà un nuovo decennio per il Manchester United: dopo due titoli e due secondi posti distribuiti nell’arco della decade, lo United ha chiuso la stagione passata al terzo posto in Premier League, alle spalle dei mostri sacri dell’ultimo lustro City e Liverpool. La campagna acquisti, seppur non lussureggiante come quella del Chelsea, sta ricreando quella magia che si pensava sopita fino all’arrivo di Bruno Fernandes nelle trame di gioco dei Red Devils, tanto che l’anno incipiente dovrà vedere il Manchester United di nuovo protagonista, come da tradizione, come secondo il suo DNA. 

Manchester United: ricerca di conferme

Marcus Rashford, Antony Martial, Mason Greenwood: è a loro che, in attesa del potenziale arrivo dell’amico Jadon Sancho, Solskjaer si affiderà nuovamente per cercare di addentare quella Premier League che manca dalla stagione 2012/2013. Un difficile obbiettivo che, realisticamente parlando, dovrà essere lasciato alla stagione successiva: in questa, l’unica ricerca spasmodica realistica per l’allenatore norvegese e il suo Manchester United sarà la riconferma di quanto costruito la scorsa stagione.

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Sessantasei punti, terzo posto in classifica e una difesa con soli 36 goal subiti (3 in più del liverpool, 1 in più del Manchester City) sono la base di partenza da cui spiccare il balzo. La propulsione sarà quella semifinale di Europa League persa contro il Siviglia campione con la quale anche i giovani diavoli hanno ricevuto il battesimo del fuoco a livello europeo. 

Rasfhord, numero dieci della rinascita United, lo scorso anno ha messo a segno 22 goal, uno in meno di Martial (23) e cinque in più di Greenwood (17). Un totale di 72 goal in tre che testimonia la bontà del progetto in mano a Solskjaer. 

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Manchester United: le ambizioni

Bruno Fernandes e Paul Pogba: due campioni che si sono riconosciuti reciprocamente quando il portoghese è sbarcato a Manchester nel freddo gennaio dello scorso anno. Gli sono bastate 14 presenze in Premier League (22 in totale) per lasciare il segno: 8 goal (saranno 12 in totale) e 7 assist (8 al termine della stagione) che hanno riacceso la fiammella delle ambizioni negli occhi di Paul Pogba. 

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Il francese lo ha preso sotto la propria ala anticipandogli il pagamento della casa e coinvolgendolo nella sua vita extra campo: il feeling si è visto subito, e dal rientro di Paul al centro del campo, lo United ha dimostrato quali sono le sue vere potenzialità.

Parlare di posizionamenti finali oggi sarebbe anacronistico: lo United torna in Champions League per far bene e svezzare del tutto i giovani prodigi contenuti nell’arsenale di Solskjaer, mentre in Premier League ci si aspetta che combatta, fino alla fine, per migliorare ciò che è stato fatto lo scorso anno. 

Le tattiche dei Red Devils

4-2-3-1 o 4-3-3 che siano, gli schemi tattici del Manchester United della stagione 2020/2021 prevedranno la centralità nel progetto di Donny Van De Beek. L’olandese è appena arrivato dall’Ajax per 34 milioni di sterline, quasi 38 milioni di euro, portando una dote di 37 gare giocate, 10 goal fatti e 11 assist, nell’anno successivo al primo smantellamento di quella grande Ajax che raggiunse la semifinale di Champions incantando il mondo intero. 

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Solskjaer, dopo aver registrato la linea difensiva lo scorso anno con l’arrivo di Wan-Bissaka, si affiderà ancora a De Gea tra i pali, con Maguire e Lindelöf centrali in una difesa a quattro completata da Williams e appunto Wan-Bissaka. Se sarà 4-2-3-1 potremmo vedere Pogba e Van De Beek davanti alla difesa, in una mediana di pura qualità, con Bruno Fernandes al fianco di Rashford e Greenwood alle spalle di Martial. 

Se di 4-3-3 si parlerà invece, Matic potrebbe scendere in campo davanti alla difesa (34 presenze lo scorso anno) nell’attesa che Paul Pogba ritrovi la miglior forma dopo il brutto infortunio alla caviglia patito nei pesi addietro. Ciò che conta è che, con Solskjaer alla ricerca di un ala destra titolare (Sancho è l’obbiettivo numero uno), il Manchester United riesca ad allungare la rosa per far fronte ad una stagione impegnativa sotto ogni punto di vista.

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Talento e futuro: il nuovo Manchester United

Un coacervo di talento questo nuovo Manchester United che, qualora riuscisse ad aggiungere anche Jadon Sancho alla sua rosa, potrebbe davvero figurare come una delle massime esponenti qualitative della Premier League. 

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Il problema, unico e atavico nella rosa dei rossi di Manchester, è l’equilibrio: con Van De Beek, Pogba e Bruno Fernandes, la difesa avrà bisogno di una solidità ancora maggiore rispetto agli anni passati. E se Solskjaer è stato bravo a registrare Maguire e Lindelöf rendendoli granitici, un nuovo centrale di spessore ed esperienza non avrebbe guastato. Un Thiago Silva, ora centrale del Chelsea, avrebbe innalzato il livello di esperienza della rosa rendendosi utile alla causa grazie alla propria qualità per intenderci. 

Il mercato è però ancora lungo e sabato prossimo, complice lo slittamento della prima gara contro il Burnley, il Manchester United affronterà il Crystal Palace tra le mura dell’Old Trafford. Sarà poi il turno di Brighton e New Castle fuori casa e dei big match con Tottenham e Chelsea sotto la tribuna intitolata a Sir Alex Ferguson. Un inizio col botto, che servirà da cartina tornasole per scoprire che cosa lo United vorrà essere: se protagonista o comparsa di questa nuova stagione di Premier League. 

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