Rifiutare a 14 anni la proposta della propria squadra del cuore è praticamente impossibile. Un’opportunità del genere, dopotutto, va colta quando si presenta, senza rimandarla. Raspadori invece l’ha fatto, ed è stata la scelta migliore per la sua carriera.
Lui, malato di Inter e di Eto’o, come ha dichiarato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha preferito andare dove aveva più probabilità di giocare e di affermarsi. Con il Sassuolo ci è riuscito. E con ottimi risultati.
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Al Sassuolo, sempre e comunque
Nato il 18 febbraio del 2000, Giacomo comincia a giocare a calcio nel Pregresso, un piccolo club bolognese, per trasferirsi a nemmeno 10 anni al Sassuolo, insieme al fratello Enrico, di tre anni più grande, che oggi gioca al Sant’Agostino.
Qui si afferma subito come uno dei migliori prospetti offensivi del calcio italiano, tanto da attirare l’interesse di Milan, Inter e Roma, tutte rifiutate per lo stesso motivo: non gli avrebbero garantito un minutaggio sufficiente. Su di lui si fa anche vivo l’interesse del Monaco, che, però, non riesce a convincere Raspadori, sempre più desideroso di esordire in Serie A con la maglia neroverde.
Ne abbiamo fatta di strada insieme… 😍👏🖤💚🖤💚⠀
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Giacomo #Raspadori è il primo giocatore del #Sassuolo a segnare al suo esordio da titolare in assoluto in #SerieATIM ⚽️⠀
⠀#ForzaSasol pic.twitter.com/r8S15zKXPs— U.S. Sassuolo (@SassuoloUS) July 13, 2020
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L’esordio e il primo gol in Serie A
A 15 anni viene promosso in Under 17, con cui segna in due stagioni 19 gol in 38 partite, prima di passare in Primavera, dove trova l’ambiente ideale per crescere e affermarsi come uno dei migliori giovani d’Italia, tanto da convincere De Zerbi a farlo entrare nel giro della prima squadra dopo una grande stagione da 15 gol in 29 partite.
L’esordio in Serie A arriva il 26 maggio contro l’Atalanta, all’ultimo giornata di campionato: Raspadori gioca solo pochissimi minuti, sufficienti a guadagnarsi la fiducia dell’ex allenatore del Benevento, che l’anno successivo decide di portarlo stabilmente in prima squadra. Il reparto offensivo del Sassuolo, in questa stagione, si è rivelato uno dei più affiatati di tutta la Serie A e per Raspadori c’è stato pochissimo spazio fino ad ora.
Nell’ultima partita, però, per la prima volta è stato schierato nell’undici titolare, sfruttando nel migliore dei modi l’opportunità offertagli da De Zerbi. Sin dal primo minuto, infatti, è stato uno dei migliori in campo e nel secondo tempo, dopo che gli era stato già annullato un gol, è riuscito a segnare la sua prima rete fra i professionisti, con un semplice tocco a porta vuota.
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Caratteristiche tecniche
Il classe 2000 non è, però, un tipico rapace di area di rigore: fra le sue caratteristiche più interessanti, infatti, si annoverano la grande mobilità sul fronte offensivo e l’eccellente forza nelle gambe, che, abbinate a un ottimo tiro con entrambi i piedi, lo rendono un attaccante capace sia di finalizzare che di costruire, abbassandosi spesso per giocare con i compagni di squadra.
Non a caso Raspadori è stato paragonato ad Agüero, con cui le similitudini, come abbiamo visto sopra, non sono poche. Altro punto da non sottovalutare è la sua impressionante maturità: ragazzo pacato e gentile, l’attaccante del Sassuolo si divide fra allenamenti, fidanzata e studi. Recentemente, infatti, ha dichiarato di volersi laureare in scienze motorie.
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Dopo il gol con la Lazio Raspadori certamente non si vuole fermare e, dopo i 7 minuti giocati contro la Juventus, ha messo nel mirino il Cagliari, a cui ha promesso di segnare. Il Sassuolo, intanto, si gode il suo piccolo grande attaccante.