sabato, Maggio 4, 2024

Perché il Milan vuole Van Bommel in panchina?

Il Milan vira su Mark Van Bommel per il post Pioli, e ci si è chiesti perché Ibrahimovic voglia il tecnico olandese per il futuro rossonero

Il derby ha finalmente aperto il vaso di Pandora che da tempo covava rancori in quel di Milanello. L’avventura di Pioli in rossonero sembra essere arrivata alla sua naturale conclusione e il toto nomi per il prossimo ciclo rossonero è già partito con Ibrahimovic leader ipotetico di questa cruciale scelta. Secondo diverse fonti, lo svedese vorrebbe sulla panchina del Milan un ex giocatore con il quale ha avuto a che fare durante la sua carriera, come Xavi o – appunto – Mark Van Bommel. Proprio l’olandese è al centro del dibattito in queste ore per il suo curriculum da tecnico in Olanda, in Germania e in Belgio che lo inserisce direttamente nel novero delle scommesse della prossima stagione rossonera. 

Passato dal Milan nella stagione dello scudetto, Van Bommel arrivò a milano nel gennaio 2011, quando Galliani riuscì a rinforzare la squadra per la volata finale contro l’Inter, ottenendo il gradimento dei tifosi per la sua applicazione e riuscendo anche a far smorzare la delusione per l’addio di Pirlo in estate con una seconda stagione di tutto rispetto. Il ricordo lasciato al Milan è di certo positivo, ma arrivare come allenatore alla fine di un ciclo che ha bisogno di una sterzata di entusiasmo è cosa completamente diversa. 

Il rapporto con Ibrahimovic si è creato prima in campo come avversari e poi come compagni in rossonero in quelle due stagioni trionfali che culminarono nell’addio in lacrime in un pomeriggio assolato a San Siro. Al momento dell’acquisto, Galliani interrogò proprio Ibrahimovic in merito all’olandese: 

“Zlatan, che ne pensi di Mark van Bommel? Lo compriamo o no?” E Zlatan ha risposto: “Compratelo! È un bene per noi. E’ un giocatore scomodo per i rivali… E preferirei giocare con lui piuttosto che contro di lui”

Uno scambio di battute che prefigurava un forte legame tra il Milan e il centrocampista olandese, sbocciato grazie ad un’applicazione scientifica delle proprie qualità al servizio di una squadra che ne aveva fortemente bisogno. Passati i giorni da calciatore – con il ritiro avvenuto al PSV nell’estate 2013 – Van Bommel ha iniziato a girovagare per il mondo come allenatore prima delle giovanili, poi di selezioni nazionali e infine di club prestigiosi come appunto il PSV Eindoven. La sua avventura fin qui ha avuto alti e bassi e nei momenti migliori il suo nome è tornato di moda a Milano, soprattutto quando l’ex compagno Gennaro Gattuso stava per affondare alla guida di un Milan di fortuna. 

Ma come allena Mark Van Bommel? E, soprattutto, perché dobbiamo considerarlo una scommessa? Innanzitutto il curriculum da allenatore dell’olandese è altalenante, con proposte di gioco importanti e scivoloni incredibili dettati un po’ dalla sfortuna e un po’ dall’inesperienza.

L’allenatore Mark Van Bommel 

Inizia il tour de force successivo alle nazionali e alle giovanili nell’estate 2018, ai margini del mondiale di Russia, lasciando il ruolo di vice allenatore dell’Australia per prendere in mano il futuro del PSV Eindoven. Nonostante la sconfitta in supercoppa di Olanda contro il Feyenoord inizia in volata l’Eredivise, vincendo quattordici partite di fila fino alla sconfitta amara di dicembre proprio con il Feyenoord. Terminerà il primo anno con il record di punti per un secondo posto in Olanda – 83 – con l’eliminazione ai gironi della Champions League e l’eliminazione in coppa di Olanda. 

La seconda stagione inizia sotto auspici particolari con la rosa del PSV rivoluzionata per gli addii di Bergwijn e Lozano e la giovane età di prospetti importanti come Gakpo e Malen. Persa la supercoppa contro l’Ajax per due reti a zero, infila una serie di risultati negativi ad ottobre 2019 che lo costringono all’esonero nel dicembre successivo con la squadra quarta in classifica. C’è da dire che – nonostante l’esonero – il PSV finirà ugualmente quarto in campionato allo stop imposto per l’arrivo della pandemia. 

Le avventure successive sono diametralmente opposte: chiamato dal Wolfsburg nell’estate 2021, Van Bommel dura pochi mesi sulla panchina tedesca a causa di un errore nelle sostituzioni (sei in coppa di Germania che gli costarono la sconfitta a tavolino) e una serie di partite perse che ancora una volta costrinsero la società all’esonero. Pochi mesi più tardi raggiunge Anversa, vero turning point della carriera: il primo anno vince il titolo e la coppa nazionale, completando il triplete belga con la supercoppa nell’estate seguente. In questa stagione è in corsa per la vittoria del titolo nel girone finale con la miglior difesa del campionato belga. 

Il suo 4-3-3 è indice di modernità, con pressing offensivo e centrocampisti di manovra propensi alla verticalità, ma le indicazioni tattiche attuali sono abbastanza superflue a causa della scarsa continuità con cui sono state messe in pratica. Solo all’Anversa ha potuto costruire qualcosa di più o meno duraturo e per questo dobbiamo indicare la scelta dell’olandese come una scommessa vera e propria. Ibrahimovic – senior advisor per la proprietà rossonera – sembra volerci puntare molto, quanto meno per cercare di costruire una mentalità nuova in uno spogliatoio che ha bisogno di entusiasmo ed idee. Se Mark Van Bommel sarà, allora aspettiamoci una piccola rivoluzione culturale tra i calciatori del Milan, pronti a ricostruire la propria credibilità dopo un paio di stagioni deludenti. 

Leggi anche: In Europa le big stanno facendo fatica a scegliere il prossimo allenatore  

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